martedì 3 gennaio 2017

GUARDARE AI GIOVANI E AL PRESEPE (Papa Francesco)

Durante il Te Deum, Papa Francesco ha sottolineato come «abbiamo creato una cultura che, da una parte, idolatra la giovinezza cercando di renderla eterna ma, paradossalmente, abbiamo condannato i nostri giovani a non avere uno spazio di reale inserimento, perché lentamente li abbiamo emarginati dalla vita pubblica obbligandoli a emigrare o a mendicare occupazioni che non esistono o che non permettono loro di proiettarsi in un domani.

Abbiamo privilegiato la speculazione invece di lavori dignitosi e genuini che permettano loro di essere protagonisti attivi nella vita della nostra società. Ci aspettiamo da loro ed esigiamo che siano fermento di futuro ma li discriminiamo e li ‘condanniamo’ a bussare a porte che per lo più rimangono chiuse”.

«Guardare il presepe  -ha sottolineato il Pontefice-  ci sfida ad aiutare i nostri giovani perché non si lascino disilludere davanti alle nostre immaturità, e stimolarli affinché siano capaci di sognare e di lottare per i loro sogni».
«Sostiamo davanti al presepe per contemplare come Dio si è fatto presente durante tutto questo anno e così ricordarci che ogni tempo, ogni momento è portatore di grazia e di benedizione. Il presepe ci sfida a non dare nulla e nessuno per perduto».

E ha aggiunto: «Guardare il presepe significa trovare la forza di prendere il nostro posto nella storia senza lamentarci e amareggiarci, senza chiuderci o evadere, senza cercare scorciatoie che ci privilegino. Guardare il presepe implica sapere che il tempo che ci attende richiede iniziative piene di audacia e di speranza, come pure di rinunciare a vani protagonismi o a lotte interminabili per apparire».